Congreso, coloquio o simposio
Conferencia para estudiantes de doctorado e investigadores en etapa inicial, organizada por el Programa de doctorado "Formas de intercambio cultural y textualidad" de la Universidad de Trento (Italia). El evento explorará el concepto de alteridad en sus dimensiones históricas, sociales, lingüísticas y literarias.
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"La catégorie de l’Autre est aussi originelle que la conscience elle-même. [...] Aucune collectivité ne se définit jamais comme Une sans immédiatement poser l’Autre en face de soi."
– Simone de Beauvoir, Le Deuxième Sexe
L’alterità è da sempre al centro di questioni riguardanti l’identità, a cui è strettamente legata da un rapporto dialettico. Indicando ciò che è diverso, non identico, delimita il mondo esterno, l’oggetto, il non-io e, di conseguenza, i confini del soggetto, del tradizionale, dell’autoctono.
La differenza è necessaria per la similarità, che si produce attraverso processi di negoziazione messi in atto nelle interazioni sociali con l’altro (Mead, G.H. 1934. Mind, Self, and Society from the Standpoint of a Social Behaviorist. Chicago: University of Chicago Press), come dimostrano la cultura ebraica e la cultura greca. Nell’Antico Testamento emerge l’esigenza di definizione e affermazione dell’identità del popolo ebraico per differenziarsi dai popoli altri con cui visse lungamente a contatto. Nessuno dei popoli antichi prima dei greci ha però inventato un termine (bàrbaros) che indicasse tutti coloro che non condividevano la loro etnicità, pur essendo l’esperienza culturale della differenziazione già praticata (es. costruzione della Grande Muraglia cinese). Basando l’identità greca sul possesso del lògos, il barbaro diventò colui privo della caratteristica distintiva dell’essere umano, àglossos (Sofocle, Trachinie), relegandolo a una condizione pre/non-umana. Inizialmente privo di un’accezione negativa, bàrbaros l’acquisisce a partire dalla messa in scena de I Persiani di Eschilo (472 a.C.): lo straniero diventa il nemico, l’altro che intimidisce, e che deve essere svalutato e sopraffatto, in nome della sicurezza dei propri diritti, confini, esistenza. Di più, nella gran parte dei casi, i greci fecero sparire l’alterità, imponendo usi e costumi ai popoli vinti: i vincitori sono coloro che posseggono le caratteristiche migliori, quelle che permettono di sopravvivere e che devono essere tramandate, a discapito di quelle altrui. Questa convinzione alimentò l’assimilazione, l’acculturazione tipiche del processo di romanizzazione, le crociate religiose, l’espansione coloniale, la selezione naturale-razziale di Darwin e tutti i fenomeni motivati da fattori di discriminazione che ancora oggi si perpetrano.
Durante la modernità ci si impegna per costruire e mantenere un’identità individuale e nazionale, ma comincia a emergere un’alterità atavica e più spaventosa, in quanto non visibile: l’Altro che abita il Sé, quella presenza ossessiva che porta Rimbaud a scrivere “Je est un autre”, sconvolgimento linguistico che ne testimonia uno ontologico. Ulteriore mortificazione dell’essere umano: l’Io perde la sua posizione centrale, diventa mediatore tra altre forze intrapsichiche, non è più padrone nemmeno in casa propria (Freud, S. 1917. Introduzione alla psicoanalisi 1915-1917 in Musatti, C.L. 1978. Opere, vol. VIII, Torino: Bollati Boringhieri).
La condizione postmoderna si caratterizza per essere disembedding (Bauman, Z. 2000. Liquid Modernity, Cambridge: Polity Press: 32), vista la messa in questione o la radicale frantumazione di ogni senso. Postumanesimo e transumanesimo definiscono il soggetto come relazionale e determinato nella e dalla molteplicità (Braidotti, R. 1994. Nomadic Subjects, Cambridge: Columbia University Press). In reazione ai capisaldi dell’umanesimo, l’attenzione ricade su una soggettività nomade e non più unitaria che si apre alla creazione di parentele (Haraway, D.J. 2016. Staying with the Trouble, Durham: Duke University Press).
Ancora oggi, in un mondo dominato dalla comunicazione digitale, dalla globalizzazione che promuove e promette la proliferazione dell’Uguale, la singolarità dell’Altro disturba, perché risulta destabilizzante (Han, B. 2017. L’Espulsione dell’Altro, Nottetempo: Milano).
Il convegno intende creare uno spazio di confronto su un argomento che risulta attuale in ogni epoca storica e che obbliga di per sé a un approccio interdisciplinare. Di seguito proponiamo alcune tematiche, da non intendersi come vincolanti:
AMBITO FILOLOGICO-LETTERARIO
- Riflessioni sulla ricostruzione del testo nella sua forma originaria: rapporto tra originale, copia e falso, confronto con autore ignoto e le sue intenzioni;
- La natura composita dei manoscritti medievali e protomoderni miscellanei;
- Considerazioni sul tema dei confini e sulle pratiche di bordering (altro-Altrove);
- Temi e motivi che fanno perno sulla complementarietà (doppio, specchio, gemelli, ritratto…);
- Canone e anticanone nella tradizione linguistica e letteraria;
- Confronto con l’altro da sé: estraneità e riconoscimento, altro e eros, uscita da sé, dicotomia mente e corpo, umano/non umano (postumanesimo, transumanesimo, ecologia);
- Rappresentazione dei rapporti di potere all’interno della società (dominante/dominato, soggetto/oggetto).
AMBITO LINGUISTICO
- Variazione inter- e intralinguistica: analisi delle differenze tra lingue e varietà sia nei loro aspetti strutturali che nella componente soggettiva e socioculturale legata alla percezione delle varietà da parte dei parlanti;
- Contatto e mutamento linguistico: fenomeni di contatto areale, verticale e orizzontale, sia in prospettiva diacronica che sincronica;
- Lingue minoritarie e politiche linguistiche: riconoscimento, marginalizzazione e legittimazione delle lingue di minoranza in contesti nazionali e migratori; dinamiche di interferenza linguistica e formazione di lingue di mescolanza (pidgin, creole);
- Linguistica cognitiva: meccanismi concettuali e rappresentazioni mentali alla base delle espressioni linguistiche in diverse varietà; rapporto tra il linguaggio e i modelli culturali condivisi all’interno di una società;
- Traduzione come forma di negoziazione dell’alterità;
- Il multilinguismo nei testi letterari e non.
La Call for Papers è aperta alle/agli allieve/i dei corsi di dottorato e a giovani ricercatrici e ricercatori. Si invita a sottoporre un abstract di massimo 1500 caratteri (spazi inclusi) per proporre un intervento della durata di 20 minuti. Le lingue accettate per l’abstract e per l’intervento sono l’italiano e l’inglese.
L’abstract è da inviare in formato PDF all’indirizzo email phd.conference.otherness@gmail.com entro e non oltre il 4 maggio e dovrà essere corredato da una biografia essenziale (nome, cognome, settore disciplinare e università di riferimento). L’esito verrà comunicato entro il 14 luglio.
È prevista la pubblicazione in volume di una selezione degli interventi.
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[Traducción al español de Deep Seek, revisada por Infoling]
"La categoría del Otro es tan originaria como la conciencia misma. [...] Ninguna colectividad se define jamás como Una sin colocar inmediatamente al Otro frente a sí."
– Simone de Beauvoir, El segundo sexo
LA ALTERIDAD EN EL DEBATE: DIÁLOGOS INTERDISCIPLINARIOS
Introducción
La alteridad siempre ha estado en el centro de las cuestiones identitarias, con las que mantiene una relación dialéctica. Al señalar lo diverso, lo no idéntico, delimita el mundo externo, el objeto, el no-yo y, en consecuencia, los límites del sujeto, de lo tradicional y de lo autóctono.
La diferencia es necesaria para la similitud, que se construye mediante procesos de negociación en las interacciones sociales con el otro (Mead, G.H. 1934. Mind, Self, and Society from the Standpoint of a Social Behaviorist. Chicago: University of Chicago Press), como ejemplifican la cultura judía y la griega. En el Antiguo Testamento, surge la necesidad de definir y afirmar la identidad del pueblo judío para diferenciarse de los otros pueblos con los que convivió. Sin embargo, ningún pueblo antiguo antes de los griegos inventó un término (bárbaros) que designara a todos aquellos que no compartían su etnicidad, pese a que la diferenciación cultural ya existía (p. ej., la construcción de la Gran Muralla china). Al basar la identidad griega en la posesión del logos, el bárbaro se convirtió en aquel carente de la cualidad distintiva del ser humano: aglossos (Sófocles, Trayanias), relegándolo a una condición pre/no humana. Inicialmente neutro, el término bárbaros adquirió una connotación negativa a partir de Los Persas de Esquilo (472 a.C.): el extranjero se transformó en el enemigo, el otro que amenaza y debe ser desvalorizado y dominado en nombre de la seguridad de los derechos, fronteras y existencia propios. Además, los griegos a menudo eliminaron la alteridad, imponiendo sus costumbres a los pueblos vencidos: los victoriosos son quienes poseen las mejores características, aquellas que garantizan la supervivencia y deben transmitirse, en detrimento de las ajenas. Esta convicción alimentó la asimilación, la aculturación (típicas de la romanización), las cruzadas religiosas, la expansión colonial, la selección natural-racial darwiniana y todos los fenómenos discriminatorios que aún persisten.
En la modernidad, se buscó construir y mantener una identidad individual y nacional, pero emergió una alteridad más atávica y aterradora por su invisibilidad: el Otro que habita en el Yo, esa presencia obsesiva que llevó a Rimbaud a escribir "Je est un autre", un trastorno lingüístico que refleja uno ontológico. Otra humillación para el ser humano: el Yo pierde su centralidad, se convierte en mediador entre fuerzas intrapsíquicas y ya no es "dueño en su propia casa" (Freud, S. 1917. Introducción al psicoanálisis 1915-1917 en Musatti, C.L. 1978. Opere, vol. VIII, Torino: Bollati Boringhieri).
La condición posmoderna se define por su carácter disembedding (Bauman, Z. 2000. Liquid Modernity, Cambridge: Polity Press: 32), dado el cuestionamiento o fractura radical de todo sentido. El posthumanismo y transhumanismo definen al sujeto como relacional y determinado por la multiplicidad (Braidotti, R. 1994. Nomadic Subjects, Cambridge: Columbia University Press). Frente a los pilares del humanismo, la atención se desplaza hacia una subjetividad nómada y no unitaria que se abre a la creación de afinidades (Haraway, D.J. 2016. Staying with the Trouble, Durham: Duke University Press).
Hoy, en un mundo dominado por la comunicación digital y una globalización que promueve lo idéntico, la singularidad del Otro resulta perturbadora por su efecto desestabilizador (Han, B.-C. 2017. La expulsión de lo distinto, Barcelona: Herder).
Objetivos del congreso
Este evento busca crear un espacio de reflexión sobre un tema transversal a todas las épocas, que exige un enfoque interdisciplinario. A continuación, se proponen líneas temáticas no exhaustivas:
ÁMBITO FILOLÓGICO-LITERARIO
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Reconstrucción textual: relación entre original, copia y falsificación; autoría desconocida e intencionalidad.
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Manuscritos medievales y protomodernos: su naturaleza miscelánea.
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Fronteras y prácticas de bordering (alteridad-otredad).
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Motivos de complementariedad (doble, espejo, gemelos, retrato…).
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Canon y anticanon en tradiciones lingüísticas y literarias.
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Encuentro con lo ajeno: extrañamiento y reconocimiento; alteridad y eros; dicotomías mente/cuerpo, humano/no humano (posthumanismo, ecología).
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Representación de relaciones de poder (dominante/dominado, sujeto/objeto).
ÁMBITO LINGÜÍSTICO
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Variación inter e intralingüística: diferencias estructurales y percepciones socioculturales.
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Contacto y cambio lingüístico: fenómenos diacrónicos y sincrónicos.
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Lenguas minoritarias y políticas lingüísticas: marginalización, legitimación e interferencia (pidgins, criollos).
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Lingüística cognitiva: mecanismos conceptuales y modelos culturales.
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Traducción como negociación de la alteridad.
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Multilingüismo en textos literarios y no literarios.
Participación
Se invita a doctorandas/os e investigadoras/es jóvenes a enviar un abstract de máximo 1500 caracteres (incluidos espacios) para intervenciones de 20 minutos. Idiomas aceptados: italiano e inglés.
Envío: PDF a phd.conference.otherness@gmail.com antes del 4 de mayo, incluyendo una breve biografía (nombre, área disciplinar, universidad). Notificación de aceptación: 14 de julio.
Se prevé la publicación de una selección de contribuciones.
Alessia Angelini
Viola Ferrari
Monica Menegon
Tasnim Rahman
Beatrice Scartezzini
Alessia Angelini
Viola Ferrari
Monica Menegon
Tasnim Rahman
Beatrice Scartezzini
italiano, inglés
<infoling
